La sonda-vita è un modulo di robot che ha il compito di raggiungere nuovi pianeti e satelliti naturali per colonizzarli, soprattutto all'esterno del sistema Solare. Le sonde-vita sono state inviate in grande numero durante la metà dell'Epoca della Tecnologia, in un periodo compreso tra l'inaugurazione di Nuova Alba (il primo pianeta artificiale del sistema Solare) e la costruzione della prima Terranave.
Le sonde-vita lavorano in comunione e, una volta raggiunto l'obiettivo, il procedimento è piuttosto schematico. All'inizio crearono l'atmosfera, le strutture e l'ambiente per vivere. Poi fanno nascere in laboratorio gli esseri umani, che saranno istruiti dai robot durante il loro periodo di primo sviluppo. Nel frattempo, le sonde-vita replicano loro stesse, che appena pronte partiranno in autonomia per colonizzare altri pianeti e satelliti.
Questo sistema invasivo di colonizzazione raggiunge lo scopo voluto, cioè diffondere il più possibile la specie umana nello spazio, tuttavia presenta dei forti lati negativi. Il principale è che le colonie più lontane perdono i contatti con il sistema Solare. I solariani cessano ben presto di avere loro notizie o non ne ricevono affatto, anzi non sono nemmeno certi che le colonizzazioni abbiano avuto successo e dove siano avvenute.
La seconda conseguenza è che i nuovi nati sulle colonie sono istruiti dai robot, che contengono una copia statica dell'Oracolo, un'intelligenza artificiale che non è dotata di sentimenti: per quanto sia avanzata e possa simulare le identità di tutti i coloni del sistema Solare, il suo insegnamento non può avere la stessa efficacia di un bambino che apprende da genitori umani. È difficile immaginare quali sono gli effetti dal punto di vista psicologico, ma è probabile che i nascituri sviluppino una forma falsata dei comportamenti che sono propri dei solariani. Questo non è necessariamente un male, ma un eventuale incontro futuro tra loro e i solariani potrebbe essere problematico.
Il vantaggio di questo tipo di colonizzazione è che le esplorazioni spaziali non andranno mai incontro a un arresto. Le sonde-vita continueranno a replicarsi all'infinito, almeno fino a quando troveranno del materiale adatto per costruire una copia di loro stesse, e i vecchi modelli che subiscono l'usura o danni imprevisti sono rimpiazzati. Un esempio evidente è rappresentato dal collasso tecnologico che le colonie del sistema Solare subiscono a partire dall'anno 4:17401 (7401 d.C.), un evento che impedisce in modo definitivo un'espansione spaziale; le sonde-vita, non avendo alcun contatto con i solariani, continuano comunque la loro opera di colonizzazione.