I versini sono le ultime particelle che compongono l’energia ordinaria. Sono formate da ichor in forma di energia pura.
I versini sono spinti ad aggregarsi per formare le particelle fondamentali della materia ordinaria: quark, elettroni, neutrini, fotoni, gluoni e bosoni. Quello che determina il tipo di particella da comporre è la frequenza, una legge di aggregazione che definisce il tipo di materia finale da comporre. La frequenza è definita dall’ichor stesso che forma i versini.
La frequenza non indica nello specifico il tipo di particella, ma l’atomo ultimo o la materia di composizione finale: in base alla legge di frequenza ricevuta, i versini si aggregano in modi particolari e continuano ad aggregarsi fino ad arrivare all’elemento finale stabilito dalla frequenza stessa.
Durante la creazione della mimateria, avvenuta nel 4:12283 (2283 d.C.), e durante le sue manipolazioni future si scoprono alcune leggi fisiche prima sconosciute e si ipotizzano dei metodi per separare i quark tra loro, cioè per rompere i legami che li uniscono e dividerli nelle loro componenti. Si teorizzano quindi quelle particelle chiamate versini, che in seguito si scopriranno essere reali e la particella ultima di composizione della materia ordinaria.
Il primo versino si riesce a osservare soltanto nel 4:12455 (2455 d.C.), dopo essere riusciti a disgregare i legami dei quark in laboratorio. Il metodo di disgregazione del quark si appoggia a una legge fisica per cui, in determinate situazioni, è possibile spingere le temperature a livello subatomico vicino al limite di planck, senza espandere il calore al di fuori dell’ambito subatomico. A simili temperature, persino i quark perdono i legami tra loro e si disgregano, diventando radiazione. Controllando la temperatura subatomica fino al livello dovuto, i quark non si trasformano in radiazione, ma si disgregano nelle loro componenti: i versini. Lo stesso comportamento avviene per altre particelle elementari, come i fotoni, a diversi livelli di temperatura.
I primi tentativi portano i quark a distruggersi non appena separati: la temperatura è troppo alta e li disgrega, trasformandoli in radiazioni non controllabili. In futuro, a partire dal 4:12502 (2502 d.C.), si riesce a controllare la temperatura, a rompere i legami dei quark e a isolarli.
Occorrerà un altro secolo prima di comprendere il funzionamento dei versini e quasi due secoli per capire come utilizzare l’energia di cui si compongono: infatti sembrano agire con leggi fisiche proprie e possedere una forma di energia che assume proprietà imprevedibili, come per esempio cambi repentini di velocità miliardi di volte al secondo. Questa energia viene chiamata energia zero.
Quando si comprenderà il sistema per disgregare i versini, inizia lo studio per il contenimento dell'ichor, che porterà virtualmente a una fonte di energia pulita e inesauribile.
Nel 4:12716 (2716 d.C.) la procedura per ottenere l'energia zero è ormai chiara e si riesce a contenere una versione stabile di ichor in forma di energia pura (l'energia zero), conservandola in una scatola di ichor in forma solida ad alta densità (materia zero).