Per i dettagli sul calendario vedi la pagina calendario standard.
Epoca dell'Uomo sulla timeline
Lo Statuto di Unificazione Mondiale dei Popoli entra in vigore quest'anno e il suo contenuto diventa uno standard obbligatorio per tutte le colonie. Le modifiche che apporta all'economia, alla politica e alla vita quotidiana sono radicali: le culture vengono uniformate, così come le unità di misura, e la soddisfazione del singolo cittadino diventa una priorità assoluta.
Il progresso tecnologico e l'apertura verso nuovi orizzonti nello spazio hanno portato i popoli a modificare il loro approccio nei confronti della religione. Di fatto, la religione nel suo complesso perde progressivamente l'ingerenza nel campo della politica, e nelle questioni materiali in generale, per restare relegata nella sua essenza di spiritualità.
I gruppi religiosi si fanno più ristretti e più saldi nell'ideologia, tuttavia vengono sempre meno riconosciuti dal punto di vista legislativo. Le religioni un tempo largamente diffuse, come il cattolicesimo, perdono adepti in favore di nuove religioni e filosofie, spesso più concrete e materiali. È l'effetto diretto di una globabilizzazione sempre più spinta.
La diffusione di nuove religioni, credenze e filosofie porta a conseguenze sul piano della cultura. Uno Stato (il suo popolo) non si lega più a una religione principale e i simboli tipici che dovrebbero identificare quest'ultima non sono più esposti. La decisione di eliminare i simboli non avviene perché ritenuti discriminatori nei confronti degli altri credo, ma per questioni di «buona etichetta»: la presenza di un identificativo religioso esposto pubblicamente è spesso considerata di cattivo gusto.
L'ateismo e l'agnosticismo sono visti come delle forme di filosofia e quindi sono tollerati e accettati un po' ovunque.
Una conseguenza della cultura nascente è il dibattito sul calendario da adottare, che deve essere comune a ogni Nazione e privo di significati etnici e religiosi. Dopo decenni di possibilità vagliate, si arriva alla realizzazione del calendario universale, che si decide di far entrare in vigore nell'anno 4:14100 (4100 d.C.).
Dopo 4.100 anni di storia, il calendario gregoriano viene smantellato e relegato a calendario secondario, perché ritenuto discriminatorio in quanto costruito su una base religiosa e usando come punto di partenza la presunta data di nascita di un profeta da molti non riconosciuto (Cristo).
Nella stessa deliberazione che ha portato alla nascita del nuovo calendario, si decide a tavolino il tipo di unità di misura da usare nei vari sistemi utili a livello globale. Tra questi ricade la scelta dei parametri da usare per il sistema metrico, le capacità, la temperatura e la nomenclatura nel catalogo astronomico.
Le precedenti unità di misura saranno comunque utilizzate, ma nei documenti ufficiali non saranno più ritenute valide e andranno incontro a pesanti sanzioni.