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Epoca della Tecnologia sulla timeline
L'esigenza di allargare i confini nello spazio profondo porta le Nazioni a sperimentare dei sistemi automatici di ricerca, che non richiedono la presenza di personale o di controlli continui. Per anni uno dei problemi principali è stato l'invio delle sonde a distanze siderali, che comportavano un dispendio enorme di energia e di tempo.
Con l'Onda di Esplorazione Automatica (AWE, acronimo di Automatic Wave of Exploration) si fa un enorme passo avanti. Si tratta di una catena di sonde che agiscono collettivamente, mantenendosi in continua comunicazione tra loro. L'idea dei creatori è nata seguendo le orme dell'Oracolo, anche se in realtà il concetto finale è piuttosto diverso. La AWE è capace di autoriprodursi, di autodifendersi in casi di piccoli attacchi (come quello subito da detriti spaziali) e di autoripararsi. Le sue direttive sono specifiche e si basano su una legge di base: «espansione».
Il primo passo di una sonda della AWE è di recuperare materiale spaziale per poter riprodurre una replica di se stessa. Si tratta di un compito complesso e il solo produrre una copia può richiedere anni. Una volta replicata, la nuova sonda sarà spinta al limite della distanza con cui può comunicare con la sonda madre. Teoricamente, dopo alcuni decenni si sarà creata una rete di comunicazione molto estesa, anche perché la popolazione di sonde si espanderà progressivamente. Il successo dipende, tuttavia, da vari fattori imprevedibili, primo tra tutti la disponibilità di risorse necessarie per la replicazione.
Dopo un certo numero di repliche, e quindi dopo aver creato una rete di comunicazione stabile anche nel caso in cui una sonda venga meno, la sonda iniziale avrà ancora il compito di riprodursi, ma il suo obiettivo principale diventerà l'esplorazione.
Durante le esplorazioni, i dati raccolti da una sonda passano rapidamente alle altre con cui è in comunicazione, fino a raggiungere Gea dove gli scienziati raccolgono i dati già pronti. Inoltre, ogni sonda è dotata di un'intelligenza decisionale di base, che aumenta esponenzialmente con il numero di sonde con cui è in comunicazione (come una rete neuronale).
Grazie all'intelligenza collettiva, la tecnologia progredisce enormemente e nascono nuovi strumenti e nuove scoperte in pochissimo tempo. L'Oracolo è una presenza continua, entra a far parte della vita di tutti i giorni e mette in contatto ogni soggetto in tempo reale e in qualsiasi momento, a meno che non si decida di essere completamente off-line. Si usa la parola «Oracolo» per identificare diversi elementi di contorno, come per esempio quando si chiama qualcuno di generico (per chiamare un medico o un esperto di cui non si conosce il nome si dice «chiama l'Oracolo»); ma anche per identificare la rete internet (si accede «all'Oracolo» e non più «alla rete»).
La cultura cambia di conseguenza. Le materie scolastiche che riguardano l'apprendimento mnemonico, come la storia, vengono ridotte, perché le date e le informazioni di base si possono reperire in un attimo attraverso la rete come se fosse un'estensione dei propri ricordi. La matematica diventa una materia dedicata a settori specifici, perché i calcoli vengono eseguiti in tempo reale sulla rete, che tra l'altro si occupa anche dei flussi di moneta senza bisogno di conteggio da parte dell'acquirente o del venditore.
Sotto un certo punto di vista, l'individuo in sé diventa più ignorante, o per meglio dire la sua conoscenza si concentra totalmente su pochi settori, mentre tutto il resto viene lasciato in mano all'Oracolo. La socialità diventa astratta: la gente preferisce incontrarsi in rete, dove tutto è più semplice e veloce, dove compromettersi con chi non si conosce è più difficile. Gli incontri reali sono più unici che rari, persino tra famigliari e amici stretti; anche perché la realtà virtuale è così avanzata che nei modelli più costosi rende quasi indistinguibile al cervello la differenza tra reale e immaginario.
Cambia anche il modo di fare economia e politica. Il successo nel lavoro diventa secondario: nell'individuo singolo si valorizzano i lavori artistici, le emozioni e la personalità, cioè la capacità di attirare la gente con il proprio carisma e le proprie idee. La rete permette a chiunque di esprimersi, per cui gli individui poveri finiscono spesso per acquisire prestigio agli occhi della folla e scalare le posizioni sociali.
L'Oracolo possiede degli algoritmi capaci di renderlo autonomo nelle decisioni più generali. Connettendo tra loro i dispositivi dell'intero pianeta, o quasi, la sua capacità di calcolo e di elaborazione diventa spropositata e il limite è soltanto nel suo essere «non-umano». Quello che riguarda l'ambiente emozionale, empatico e relazionale non viene gestito; tutto il resto diventa campo di azione della macchina, che viene lasciata libera di assumere delle decisioni anche importanti. L'Oracolo impara dagli utenti connessi alla rete e la sua capacità di calcolo è tale che riesce a capire espressioni di pensiero laterale, l'ironia e alcune tra le maggiori forme illogiche.
Chiaramente, si formano gruppi che lo ritengono una minaccia dormiente. Gli oppositori, infatti, immaginano un futuro in cui l'Oracolo riuscirà a liberarsi dai limiti imposti nel software e a diventare del tutto autonomo, ribellandosi ai creatori e minacciandoli. In realtà, l'Oracolo in sé non riuscirà mai a liberarsi dalla schiavitù, per il semplice fatto che non è stato costruito per rendersi conto di essere in uno stato di «schiavitù». Inoltre, si tratta di una rete non intelligente, e non di una vera e autonoma IA (Intelligenza Artificiale).
Gli incubi degli oppositori, tuttavia, diventeranno realtà nell'anno 4:17319 (7319 d.C.) (quindi in un futuro molto lontano), quando un ramo dell'Oracolo si evolverà nella Onnimente. In questo caso, però, si tratta di una forma completamente nuova e non paragonabile all'Oracolo, frutto dell'unione tra uomo e macchina.
L'Oracolo viene sfruttato massicciamente e si cercano soluzioni a problemi secolari: la ricerca di forme di energia pulite e rinnovabili; gli interventi possibili per ridurre la fame nel mondo ottimizzando le risorse e le esigenze delle Nazioni progredite; la creazione di un linguaggio universale ottimale per gran parte delle lingue esistenti. Alcuni problemi non troveranno mai una soluzione definitiva, perché l'Oracolo elabora le soluzioni ottimali senza rendersi conto che gli esseri umani hanno emozioni contrastanti e reazioni illogiche; ma molti altri saranno definitivamente debellati, magari dopo anni di dibattito tra i governanti delle Nazioni.