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Anno 14455, Quarta Era

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Pioggia di Fuoco - Copertina
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schierando l'intera flotta. Per il popolo alieno si tratta di una questione di sopravvivenza, perché il nucleo del pianeta artificiale può garantire il suo ritorno a casa, ma le colonie non intendono cedere quello che è il simbolo di un'unione e di un progresso senza precedenti. Entrambe le parti mettono in campo le loro armi più potenti e le migliori tecnologie, affrontando per giorni il nemico. La vittoria delle colonie sembra scontata, ma i savariani hanno delle conoscenze nascoste che potrebbero ribaltare le sorti da un momento all'altro. Intanto Conrad, che è stato da sempre al centro della guerra, si ritira dai giochi e dà inizio a un pericoloso progetto personale. La sua idea è di replicare e diffondere le armi aliene tra le colonie per provocare il disordine e, per farlo, rapisce una savariana e la costringe a collaborare. Sarà il gruppo dell'Occhio Spento a intervenire un'ultima volta, entrando nel villaggio dove è tenuta la prigioniera e affrontando le difese per liberarla. Con questo terzo capitolo si conclude il ciclo di Nuova Alba, una space opera ambientata in un lontano futuro dove la tecnologia avanzata fa da sfondo a metropoli sconfinate, astronavi che si autoriparano e robot costruiti per confondersi tra la gente. »
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schier...vedi tutto
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schierando l'intera flotta. Per il popolo alieno si tratta di una questione di sopravvivenza, perché il nucleo del pianeta artificiale può garantire il suo ritorno a casa, ma le colonie non intendono cedere quello che è il simbolo di un'unione e di un progresso senza precedenti. Entrambe le parti mettono in campo le loro armi più potenti e le migliori tecnologie, affrontando per giorni il nemico. La vittoria delle colonie sembra scontata, ma i savariani hanno delle conoscenze nascoste che potrebbero ribaltare le sorti da un momento all'altro. Intanto Conrad, che è stato da sempre al centro della guerra, si ritira dai giochi e dà inizio a un pericoloso progetto personale. La sua idea è di replicare e diffondere le armi aliene tra le colonie per provocare il disordine e, per farlo, rapisce una savariana e la costringe a collaborare. Sarà il gruppo dell'Occhio Spento a intervenire un'ultima volta, entrando nel villaggio dove è tenuta la prigioniera e affrontando le difese per liberarla. Con questo terzo capitolo si conclude il ciclo di Nuova Alba, una space opera ambientata in un lontano futuro dove la tecnologia avanzata fa da sfondo a metropoli sconfinate, astronavi che si autoriparano e robot costruiti per confondersi tra la gente. »
Per informazioni sulla cronologia e sulla misurazione del tempo, vedi la pagina cronologia e misurazione del tempo.
 

Dettagli sulla notazione

Calendario gregoriano (GB)
4.455 d.C.

Calendario standard (CE)
4:14455

Calendario gregoriano (GA)
2.032,34 d.C.


Per i dettagli sul calendario vedi la pagina calendario standard.

 

Timeline

Anno 4:14455 sulla timeline

Epoca della Tecnologia sulla timeline

 

Riassunto degli eventi

  • I nani vengono dichiarati ufficialmente «mutanti», ma rifiutano la registrazione obbligatoria.
  • In seguito a rivolte violente, soffocate da gruppi razzisti, i nani rimasti nelle città si ritirano tra le montagne.

 

Le rivolte dei nani

 

La decisione dell'Oracolo

Attorno al 4:14455 (4455 d.C.), il razzismo degli umani puristi nei confronti dei nani ha raggiunto livelli preoccupanti. Intere gang nate isolatamente si uniscono spesso con il solo pretesto di complicare la vita dei nani, che da sempre hanno cercato di integrarsi nelle città moderne come la gente comune.

Gli episodi sono diventati sempre più violenti, spaziando dal bruciare i negozi al danneggiare le merci dei mercanti nani, dal tenere i figli separati in base alla razza ad autentici omicidi eseguiti apparentemente senza motivo. La risposta delle vittime, o di coloro che sono legati alle vittime, è altrettanto severa e distruttiva, replicando la perdita con distruzioni più violente e l'omicidio con assassinii brutali.

I cittadini che non sono coinvolti spingono le Nazioni a intervenire, perché questi giochi di potere e di razzismo danneggiano anche i loro interessi. La decisione verte soprattutto sulla questione se i nani debbano essere dichiarati una razza umana o una specie diversa.

Il compito di eliminare il dubbio è lasciato all'Oracolo, perché ritenuto un ente scientifico al di sopra delle parti. Grazie ai dati già contenuti nella rete globale, l'Oracolo emana una sentenza inoppugnabile: i nani sono una mutazione umana pesante, che si è trascinata e irrobustita nei secoli, per cui devono essere considerati dei mutanti.

 

La separazione delle due specie

Stabilito ormai ufficialmente che devono rientrare nella schiera sempre più ampia dei mutanti, i nani sono costretti a registrarsi come prevede la Legge Carshan sulla Regolazione dei Mutanti emanata il 19 marzo 4:13006 (3006 d.C.). Si tratta di una registrazione simbolica, visto che non possiedono capacità particolarmente diverse da quelle degli uomini, ma di fatto li rende una specie a parte, con diritti e obblighi differenti.

I nani, orgogliosi per natura, rifiutano di registrarsi, ritenendo di dover governare il pianeta allo stesso modo degli umani. Molti vengono arrestati, alcune rivolte sono sedate con il sangue. In ogni caso, l'evento segna un definitivo distacco tra le due specie. Gran parte dei nani che abitano le città si allontana definitivamente e si rifugia nelle montagne, dove già da un millennio vivono i loro simili. Chi rimane, viene cacciato come un reietto per aver rifiutato la registrazione.

I nani delle montagne li accolgono volentieri: sono di aspetto diverso da loro, più tozzi e robusti, con polmoni capaci di filtrare le polveri del sottosuolo e occhi capaci di vedere con una luce ridotta al minimo; alcuni hanno iniziato a sviluppare una seconda vista, capace di vedere al buio attraverso uno spettro diverso da quello visibile. Nel millennio di civiltà, questi popoli hanno scavato tunnel e costruito intere città nel sottosuolo, scacciando gli uomini che si avvicinavano e quindi nascondendo il loro mondo alla superficie.

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