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Epoca del Sangue sulla timeline
L'Angelomachia ha lasciato una pesante eredità su Gea e sui popoli che la abitano. Il lungo e terribile periodo di guerra ha lasciato interi regni distrutti, macerie irriconoscibili e perdite irrecuperabili. I morti sono incalcolabili.
Spinti dalla necessità di sopravvivere e dalla diffidenza nei confronti di un mondo ferito, non più sotto controllo, i popoli si sono sparpagliati e spesso confusi tra loro. Nascono nuovi domini, dove le genti si nascondono e rifiutano i contatti con le specie esterne. Di conseguenza, si formano gruppi culturali nettamente distinti, con leggi e ideologie incomprensibili all'esterno, nuove lingue e nuovi sistemi di calcolo adatti al bisogno interno. Si prende soltanto il necessario e le conoscenze dell'epoca precedente si fanno sempre più spente. Tra le varie perdite, si dimentica l'uso delle ultime tecnologie ancora funzionanti, che di fatto diventano monumenti sepolti dalla vegetazione.
Gli esseri umani sono una tra le specie che hanno più sofferto i risultati dell'Angelomachia. Già provata da eventi passati, quali il regno di terrore dei demoni e le catastrofi naturali provocate dall'ichor (e al momento ancora in corso), la loro civiltà ha subito un'enorme declassamento ed è arrivata più volte sull'orlo dell'estinzione.
All'inizio della nuova Era, sono ridotti a poche migliaia di esemplari e impiegheranno diversi secoli per ristabilirsi e ripopolarsi. A differenza di gran parte delle altre specie, gli umani sono istintivamente portati all'aggregazione, per cui al loro ritorno sulla scena mondiale tenderanno a creare regni in zone vicine le une alle altre.Ben presto si formeranno numerosi regni confusionari, in continua creazione e disfacimento. La stabilità nella politica si raggiungerà soltanto in un periodo molto avanzato.